domenica 28 novembre 2010

LINGUINE DI FARRO "AL FUMO"


Non vorrei essere ripetitiva, ma lei è proprio una persona speciale.

La chef Laura Giusti è proprio speciale perchè:
- è una chef stratosferica e nonostante ciò non se la tira
- suggerisce degli abbinamenti di sapori che non deludono mai
- ha un'empatia e una capacità comunicativa fuori dal normale
- è una donna che ha avuto il coraggio (e la capacità) di trasformare la propria passione in lavoro.

E proprio questo ultimo punto mi affascina: lasciare le amate scartoffie da archivista e buttarsi in una nuova avventura come titolare e chef del ristorante "Giardino sull'Arno", posto incantevole ideale per matrimoni e ricevimenti, non deve essere stato facile. Ma chi lascia il proprio passato per inseguire una passione fa sempre la scelta giusta.

Se volete anche voi conoscerla e lasciarvi trasportare dal suo entusiasmo, sarà presso la scuola di cucina Casa di mela il 16, 17 e 18 dicembre per presentare il suo menù di Natale...intanto vi faccio venire l'acquolina in bocca lasciandovi una sua ricetta che è una garanzia di successo con i vostri commensali: un sugo con un retrogusto affumicato e un profumo di rosmarino che vi conquisterà di sicuro.

LINGUINE DI FARRO "AL FUMO" (Ricetta della Chef Laura Giusti)

Ingredienti per 6 persone:
  • 200 gr di pancetta affumicata
  • 30/40 gr di concentrato di pomodoro
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 2 peperoncini
  • olio evo
  • 150 ml di panna
  • 1 bicchierino di vodka
  • 480 gr di linguine di farro (la ricetta originale prevedeva spaghetti)
Procedimento:

Versate l'olio in un tegame, aggiungete l'aglio pelato e leggermente schiacciato, il rametto di rosmarino, i peperoncini e la pancetta tritata grossolanamente e fate rosolare per qualche minuto.
Sfumate con la vodka e poi togliete il rosmarino. Aggiungete il concentrato di pomodoro e la panna e cuocete ancora per 5 minuti.
Togliete gli spicchi d'aglio e frullate tutto con un robot. Se la salsa dovesse risultare troppo densa allungatela con dell'acqua di cottura della pasta.
Cuocete la pasta al dente e ultimate la cottura in padella con il sugo.
Guarnite con un ciuffetto di rosmarino e un peperoncino mignon.

lunedì 22 novembre 2010

TARTELETTE DI PASTA BRISÉE CON CAPRINO, MELE GRANNY SMITH E MIELE D'ACACIA


Secondo me esistono due modi diversi di intendere gli antipasti:

- da una parte c'è il cosiddetto "regno del carboidrato": un'esplosione di pizze, pizzette, focacce, focaccine, toast, grissini e creazioni con la pasta sfoglia...croce e delizia degli affamati avventori di buffet che mettono così a zittire la pancia e anestetizzano il palato in vista delle portate successive

- dall'altra l'antipasto inteso alla francese come "hors-d'oeuvre", ovvero come il preludio all'intero pasto, inteso come opera che ha un inizio, uno svolgimento e una fine...

E se fosse davvero inteso così, un antipasto ben concepito dovrebbe in qualche modo essere una pillola di sapori, capace di stuzzicare il palato e di prepararlo per ciò che verrà dopo, creando quella sorta di attesa che anticipa l'inizio di un racconto

L'antipasto che vi propongo oggi è un po' tutto questo: un concentrato di sensazioni diverse, ben bilanciate e inaspettate:
1) la croccantezza della pasta brisée (alla fine anch'io ho ceduto al carboidrato per l'antipasto ;-)
2) l'acidità della mela Granny Smith, compatta, succosa e fresca
3) la cremosità del formaggio, in cui la nota aspra del caprino è smorzata dalla voluttuosità del mascarpone
4) la dolcezza della nappatura al miele d'acacia.

TARTELETTE DI PASTA BRISÉE CON CAPRINO, MELE GRANNY SMITH E MIELE DI ACACIA

Ingredienti per la pasta brisée:
  • 250 gr di farina 00
  • 125 gr di burro ammorbidito
  • 5 gr di sale fino
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di acqua
Ingredienti per il ripieno (circa 8 tartelette):
  • 250 gr di caprino
  • 1 cucchiaiata di mascarpone, facciamo due
  • 1 mela granny smith
  • miele di acacia
  • sale, pepe bianco
Procedimento:

Preparate la pasta brisée in anticipo: mettete la farina a fontana, sbriciolate al centro il burro ammorbidito, lavorate con la punta delle dita, aggiungendo il sale, l'uovo intero e l'acqua finchè non avrete un impasto bello compatto e omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare in frigo.

Occupatevi dell'impasto mescolando il caprino con il mascarpone, aggiustando di sale e pepe bianco (non rovinate il colore del ripieno con il pepe nero).
Sbucciate la mela, lasciando qualche millimetro di polpa attaccata alla buccia e tagliatela a cubetti piccoli.
Fate appassire i cubetti di mela in una padella con un goccio di acqua per qualche minuto, poi toglietela dal fuoco e fatela raffreddare. Una volta fredda unitela al formaggio.

Stendete la pasta brisée, foderate degli stampini da tartelette e riempiteli con il composto di mele e formaggio. Infornate per 30 minuti a 180°.

Prima di servire fate scaldare qualche cucchiaio di miele di acacia e tagliate la buccia della mela a cubetti. Una volta tirate fuori le tartelettes dal forno, decorate con la buccia della mela verde a cubetti e nappate con il miele caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest di quella donna vulcanica che è Arabafelice nella categoria Antipasti (ma va?)


Neanche a farlo apposta, anche lei ha scelto le granny smith per il banner...
A proposito, volete sapere come è nata questa varietà di mela? Leggete un po' qui!

mercoledì 17 novembre 2010

SACHER CUPCAKES

Vienna, 1832...un giovane apprendista pasticciere di nome Franz Sacher...la melodia del walzer...il profumo intenso del cioccolato fuso e la nota dolce della Marillenmarmelade...un guizzo di genio...e una torta speciale per il goloso Metternich.

Un fotogramma che mostra come una ricetta possa trasformarsi per caso nel segreto meglio custodito della pasticceria (ma è proprio così?), messo sottochiave dall'Hotel Sacher e difeso a suon di azioni legali contro gli audaci profanatori.

Ecchessaràmmai, dico io: due strati di pan di spagna al cioccolato, farcitura alla confettura di albicocche, il tutto ricoperto da una generosa colata di glassa al cioccolato fondente. Vabbè, forse non avro' quella chiccheria che è la coccardina in cioccolato che viene adagiata sopra la torta, ma il gusto è davvero tanto differente?

In effetti no: se chiudo gli occhi e mando giu' un boccone (un po' di panna montata non zuccherata non vogliamo metterla?) mi sento già catapultata in una Kaffeehaus viennese!

SACHER CUPCAKES



Ingredienti per 9 mini sacher (ho usato lo stampo per muffins in silicone:
  • 3 uova
  • 90 gr di farina
  • 90 gr di burro fuso
  • 90 gr di zucchero semolato
  • 90 gr di cioccolato fondente fuso
Per la glassa e decorazione:
  • 50 ml di acqua
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 100 gr di zucchero a velo
  • panna montata non zuccherata
Per la farcitura:
  • confettura di albicocche
  • un paio di cucchiai d'acqua
Procedimento:

1. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria o a forno microonde. Fate sciogliere anche il burro e unirlo al cioccolato. Versate 45 gr di zucchero e mescolate. Quando il composto si è raffreddato aggiungete 3 tuorli.
Nel frattempo montate i tre albumi e quando saranno quasi montati del tutto aggiungete lo zucchero rimasto (45 gr) poco alla volta.
Unite i due composti, prima prelevando una cucchiaiata di albumi e stemperandolo con il composto cioccolatoso per alleggerirlo. Poi unite il resto degli albumi e amalgamate dal basso verso l'alto.
Versate il composto negli stampini di silicone per muffin (ne escono 9) e infornate a 180°C per 20 minuti (controllate con lo stuzzicante che siano ben asciutti)


2. Una volta raffreddati, sformate le cupcakes e tagliatele a metà in orizzontale.

3. Riscaldate in un pentolino qualche cucchiaiata di marmellata di albicocche, allungata con un poco di acqua. Farcite le cupcakes e richiudete con il coperchio e ponetele su una gratella.

4. Preparate la glassa facendo sciogliere lo zucchero nell'acqua in un pentolino. Lasciate sobbollire per 3 minuti, poi toglietelo dal fuoco e buttate dentro il cioccolato spezzettato, mescolando fino ad ottenere una glassa lucida e senza grumi (lo zucchero a velo lo trovo piu' indicato rispetto a quello semolato). Riportate tutto sul fuoco e far addensare il giusto a fuoco basso, continuando a mescolare.
Fate cascare una colata sulle cupcakes, avendo cura di spalmare la glassa su tutta la superficie, anche quella laterale.
Intanto montate la panna non zuccherata e quando le tortine saranno fredde spruzzate un generoso ciuffo di panna montata sulla sommità con un sac à poche con bocchetta zigrinata.


Con questa ricetta partecipo al contest di Shake and Bake e Food Couture.

sabato 13 novembre 2010

SPÄTZLE AGLI SPINACI


Non potevo di certo rimanere con le mani in mano dopo aver visto le meraviglie che Babs aveva preparato durante la scorsa settimana per omaggiare l'Alto Adige: prima riso con finferli e Graukäse, poi un pane di segale sublime e per chiudere in bellezza con uno strudel doc!

Ci sono davvero dei posti del cuore: e il Sudtirolo (e il Tirolo) è uno di questi.
Saranno le vacanze invernali passate in Val Pusteria, appuntamento che ogni anno rinnoviamo con grande gioia, oppure saranno i sei mesi da studentessa Erasmus passati tra le cime imbiancate di Innsbruck...fatto sta che appena nell'aria vola profumo di speck o di strudel, le mie antenne si raddrizzano come radar e la salivazione aumenta a dismisura.

E gli spätzle, insieme ai canederli, rappresentano il piatto che ho mangiato e rimangiato più spesso in quei luoghi.

Allora, come in una sorta di matrioska, per omaggiare la mitica Babs che ha omaggiato l'Alto Adige vi ho preparato la ricetta canonica e più conosciuta in Italia: quelli fatti con gli spinaci e conditi con panna e speck. Unico accorgimento: acquisto preventivo dell'apposito aggeggino stra-divertente per formare gli gnocchetti!

Sebbene in Italia vengano considerati principalmente un primo piatto, bisogna ricordare che questi "gnocchetti di pane" sono spesso serviti come contorno. E a proposito degli italiani che si cimentano con questa ricetta, avete mai sentito la miriade di modi in cui viene pronunciata la parola "spätzle"? Un continuum di storpiature che partono da uno "spizzli" per finire con l'esilarante "spazzol"...

Beh, in realtà qualcosa di simpatico è insito nel nome stesso del piatto: la parola in dialetto svevo significa "passerotti"...;-)) Chissà perchè, poi...

Intanto, per tenere in allenamento il mio aggeggino infernale forma-gnocchetti, sto già meditando di rifarli con la farina di grano saraceno, immersi in una fonduta di Graukase...

SPÄTZLE AGLI SPINACI
Ingredienti per 4 persone:
  • 200 gr di spinaci cotti, strizzati e passati (peso fresco: circa 450 gr)
  • 175 gr di farina
  • 1 uovo
  • sale, pepe, noce moscata
  • 25 gr di acqua (indicativi)
Per il condimento:
  • panna fresca
  • una fetta di speck tagliata a julienne
  • 1 noce di burro
Procedimento:
Fate lessare gli spinaci mondati e poi, dopo averli strizzati bene, tritateli. Lasciateli raffreddare bene.
Fate un impasto mettendo insieme gli spinaci ormai raffreddati, la farina, l'acqua, l'uovo, il sale e una grattata di noce moscata.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora, dopo di che rimescolate e fate la prova con l'apposito colino per spätzle: l'impasto deve essere della giusta consistenza, ovvero non deve essere troppo liquido e far in modo che si formino gli gnocchetti.
La grammatura di acqua riportata nella ricetta, infatti, è indicativa: l'umidità dell'impasto varia a seconda della grandezza dell'uovo, della farina usata, dell'umidità residua degli spinaci e dalle condizioni ambientali.

Inserite delle cucchiaiate di impasto nel colino per spätzle e ponetevi direttamente sulla pentola con acqua salata in ebollizione. Tirate avanti e indietro l'impugnatura e fate cascare i gnocchetti che si formeranno nell'acqua.
Nel frattempo fate rosolare lo speck nella noce di burro fusa e aggiungete la panna.
Quando gli gnocchetti vengono a galla, scolateli con un mestolo forato e immergeteli nella salsa.
Serviteli bollenti e siate generosi con il condimento!

sabato 6 novembre 2010

POIRES POCHÉES CON SALSA DI NOCCIOLE E VANIGLIA


Che titolone per dire semplicemente: pere affogate, pere sciroppate, pere bollite.
In effetti nel mio caso altro non sono che pere fatte cuocere doucement in uno sciroppo neutro, ma nessuno ci vieta di preparare le poires pochées usando come liquido di cottura un buon vino rosso, un liquore aromatico come il Porto o, perchè no, un bel thè verde!

A voi non capita mai di essere invitati a cena e di arrivare a fine pasto stremati, con la mascella dolorante, la pancia strapiena e difficoltà deambulatorie??? In quel momento solo l'idea che la padrona o il padrone di casa si presenti trionfante recando in mano una torta o, peggio ancora, un dolce cremoso-pannoso-dannoso (per la linea) fa venir voglia di scappare a gambe levate o per lo meno alzare bandiera bianca.

Allora perchè non finire una cena "semplicemente" con della frutta, resa solo un po' più particolare, un po' più sfiziosa del solito?

POIRES POCHÉES CON SALSA DI NOCCIOLE E VANIGLIA

Ingredienti per 6 persone:
  • 6 pere Kaiser di media grandezza
  • 1 litro di acqua
  • 200 g di zucchero semolato
  • 3 chiodi di garofano
Per la salsa:
  • 250 ml latte
  • 120 g di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio raso di pasta di nocciole
  • 1 stecca di vaniglia
  • 2 cucchiaini di maizena
Procedimento:

Fate sobbollire per qualche minuto l'acqua, lo zucchero e i chiodi di garofano in una casseruola abbastanza alta da contenere le pere.
Mentre aspettate che lo sciroppo spicchi il bollore, pelate con cura le pere lasciando il picciolo e tagliando una fetta in basso per creare una base d'appoggio.
Quando lo sciroppo bolle immergete le pere orizzontalmente e fatele cuocere per 10-15 minuti a fuoco medio-basso rigirandole spesso.

Nel frattempo preparate la salsa: versate il latte e lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso, aggiungete la cucchiaiata di pasta di nocciole e i semini di una bacca di vaniglia. Fate stemperare bene il tutto con una frusta e poi aggiungete la maizena per far leggermente addensare la salsa.

Prelevate le pere dallo sciroppo con un mestolo forato e ponetele ancora calde sul piatto da servizio, irrorandole con la salsa ancora calda. Se volete, invece del piatto, potete usare una scodella, così la salsa può essere raccolta più facilmente con il cucchiaio.

A piacimento si può leggermente spolverare la pera con del cacao amaro.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
Related Posts with Thumbnails