lunedì 27 dicembre 2010

BICCHIERINO ALLE TRE VELLUTATE


Ogni volta finite le abbuffate natalizie la promessa è sempre la stessa: da domani solo verdure!!!
In effetti in questi giorni non ho visto una fogliolina di insalata neanche con il binocolo...in più ho un disperato bisogno di una zuppa, una calda e avvolgente zuppa, che non richieda alcun movimento di mandibola. E che soprattutto lavi via gli eccessi di questi giorni.
Pero' lungi da me preparare una brodaglia informe che non dia soddisfazione al palato o alla vista.
Infatti ho preso spunto del simpatico contest di Jas e Manuel, quei "ragazzacci" di Labna, per creare delle vellutate che avessero come ingredienti principali radici, tuberi o comunque altre cose commestibili che crescessero sottoterra.

E allora con questi presupposti ho pensato a tre vellutate, che grazie al loro colore diverso ben si prestano ad essere servite a strati in un bicchiere trasparente.

Le dosi che indico sono per preparare 4 bicchieri, ognuno dei quali è composto a sua volta da tre strati di vellutata.

BICCHIERINI ALLE TRE VELLUTATE - pungente, piccante, dolciastra -

1) Ingredienti per vellutata gialla dal sapore pungente: patate gialle e zenzero


  • 200 gr di patate gialle
  • 40 ml di panna fresca o latte
  • zenzero fresco qb: è una pianta erbacea con rizoma ramificato e molto carnoso, che contiene molti principi attivi antinfiammatori, antiossidanti e antinausea, dal sapore pungente, fresco e vagamente limoncino
  • 1/4 cipolla bianca
  • 60 cl di brodo vegetale
  • sale, pepe qb
Procedimento:
Tagliate la cipolla e fatela rosolare in olio. Sbucciate le patate, tagliatele a cubetti e buttatele nel soffritto. Salate e pepate.
Aggiungete il brodo vegetale caldo e fate cuocere il tutto per 20 minuti circa coprendo con un coperchio. Quando le patate saranno cotte frullatele e grattugiate la radice di zenzero pelata; non esagerate, assaggiate spesso per ottenere una vellutata saporita al punto giusto.
Unite la panna o il latte fino ad ottenere un vellutata non troppo liquida, nel caso aggiustate di sale.

2) Ingredienti per vellutata arancio dal sapore piccante: carote, topinambour e paprika piccante


  • 150 gr di carote
  • 50 gr di topinambour: radice con polpa bianca, dal sapore che ricorda vagamente il carciofo
  • 40 ml di panna fresca o latte
  • paprika piccante in polvere
  • 1/4 cipolla bianca
  • 60 cl di brodo vegetale
  • sale e pepe
Procedimento:
Stesso procedimento della vellutata alle patate.
Tagliate la cipolla e fatela rosolare in olio. Pulite le carote e il topinambour, tagliateli a pezzi e buttateli nel soffritto. Salate e pepate.
Aggiungete il brodo vegetale caldo e fate cuocere il tutto per 20 minuti circa coprendo con un coperchio, dopo di chè frullate e spolvera con la paprika piccante.
Unite la panna o il latte fino ad ottenere un vellutata non troppo liquida, nel caso aggiustate di sale.

3) Ingredienti per vellutata rossa dal sapore dolciastro: patate rosse e barbabietole



  • 1o0 gr di patate rosse
  • 100 gr di barbabietola rossa cotta al forno
  • 40 ml di panna fresca o latte
  • sesamo
  • 1/4 cipolla bianca
  • 60 cl di brodo vegetale
  • sale e pepe

Procedimento:

Tagliate la cipolla e fatela rosolare in olio. Pulite le patate, tagliatele a fette e buttatele nel soffritto. Salate e pepate.
Aggiungete il brodo vegetale caldo e fate cuocere il tutto per 20 minuti circa coprendo con un coperchio, dopo di che aggiungete la barbabietola e frullate il tutto.
Unite la panna o il latte fino ad ottenere un vellutata non troppo liquida, nel caso aggiustate di sale. Spolverate con sesamo.

Una volta preparate le tre vellutate riempite a strati dei bicchierini trasparenti partendo dalla vellutata rossa, per poi aggiungere quella arancio e concludere infine con quella gialla.

Con questo piatto partecipo al contest "Mettere radici" di Labna.

lunedì 20 dicembre 2010

BISCOTTINI MERRY CHRISTMAS!!!


Ok, non faro' la solita introduzione per espiare la colpa per essere stata lontana dal mio blog per ben 3 lunghe lunghe settimane...
Uno potrebbe immaginarmi in viaggio, presa con il lavoro, la mia casa (ehmmm, vivo ancora con i miei), i bambini (che non ho)...di sicuro mi immaginerebbe a km di distanza da fornelli, forni e planetarie...

Invece no, tutto il contrario...
Blog momentaneamente fermo per troppe ore passate in cucina: ho passato ben un mese a preparare cadeaux natalizi, nelle ore piu' impensabili...la notte porterà pure consiglio, ma non vi dico gli sgorbi di biscotti che escono dal forno superata la mezzanotte!!!
L'unica cosa positiva che quando mi infilavo nel letto esausta profumavo ancora di biscotti, il profumo piu' buono del mondo!!

E la cosa peggiore per una foodblogger è che, tra tutto questo spadellare, infornare, travasare, marmellizzare, decorare, temperare, impacchettare, non ho avuto un secondo di pace per ....fotografare!!!! Damn...

Vabbè, pero' oggi vi lascio quello che sono riuscita a "salvare" dalle bocche fameliche dei miei cari e dalla sindrome da impacchettamento che mi ha preso...

E come non potrei non citare colei che mi ha iniziato all'arte della decorazione di biscotti?? La geniale Paola Di Berardino, una maestra della sugar art conosciuta a Casa di Mela.
Se volete capire di che pasta (di zucchero) è fatta (ahahah), guardate nel suo blog le sue creazioni!!
BISCOTTINI DECORATI CON PASTA DI ZUCCHERO

Ingredienti per la frolla aromatizzata alla vaniglia :
  • 300 gr di burro morbido a dadini
  • 200 gr di zucchero a velo
  • 80 gr di tuorlo (circa 4 uova)
  • 500 gr di farina
  • semi di un baccello di vaniglia
Ingredienti per la frolla al cacao:

  • 300 gr di burro morbido a dadini
  • 200 gr di zucchero a velo
  • 100 gr di tuorlo (circa 5 uova)
  • 450 gr di farina
  • 50 gr di cacao
  • semi di un baccello di vaniglia
Per le decorazioni:
  • 1 panetto di pasta di zucchero Decora
  • colorante alimentare Wilton (io ho preso il Rojo Navidad)
  • penna dorata alimentare
  • zuccherini di varie forme e misure
  • perline di zucchero
  • gelatina di albicocche
  • 2 pennelli da cucina
  • stampini per biscotti
  • coltellino
  • un po' di acqua
Procedimento per biscotti:
Impastare la farina e il burro a dadini fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire lo zucchero, i tuorli e la vaniglia. Se state facendo la frolla al cacao, ora è il momento di aggiungere il cacao. Lavorare fino ad ottenere un impasto compatto.
Far riposare in frigorifero avvolto nella pellicola per almeno un'ora. Stendere l'impasto con il mattarello ad uno spessore di 5 mm.
Tagliare con gli stampini natalizi (io ho usato: stelle, alberelli, stelle comete, cuori-che poi diventano la faccia di Babbo Natale).
Infornate a 180°C per 12-15 minuti e poi metterli a raffreddare su una gratella.

Decorazione:
Qui non ho niente da dire, lasciatevi trasportare dalla vostra fantasia...vedrete quanto è divertente e rilassante decorare i biscotti!!!
Solo alcuni accorgimenti:
1) i biscotti devono essere freddi quando li decorate
2) la sugar paste ha 2 nemici: il calore e l'umidità. Quindi che non vi venga in mente di toccarla con le mani bagnate o di metterla in frigo!!
3) per far aderire la pasta di zucchero direttamente sul biscotto, spennellatelo con un velo leggero di gelatina di albicocche. Invece per incollare altre decorazioni sopra la pasta di zucchero basta inumidirla con pochissima acqua usando un pennellino.
4) per stendere la pasta di zucchero usare, ove necessario, zucchero a velo, non farina. Ah, non usate lo zucchero a velo fatto in casa, meglio quello comprato.
5) dulcis in fundo...per colorare la pasta di zucchero utitillzate preferibilmente coloranti liquidi (io uso quelli della Wilton) da aggiugere poco alla volta con uno stuzzicandente fino ad ottenere il colore desiderato...
E siccome, conoscendomi, non avrò tempo di postare prima di Natale...vi auguro di cuore un sereno Natale!!!

domenica 28 novembre 2010

LINGUINE DI FARRO "AL FUMO"


Non vorrei essere ripetitiva, ma lei è proprio una persona speciale.

La chef Laura Giusti è proprio speciale perchè:
- è una chef stratosferica e nonostante ciò non se la tira
- suggerisce degli abbinamenti di sapori che non deludono mai
- ha un'empatia e una capacità comunicativa fuori dal normale
- è una donna che ha avuto il coraggio (e la capacità) di trasformare la propria passione in lavoro.

E proprio questo ultimo punto mi affascina: lasciare le amate scartoffie da archivista e buttarsi in una nuova avventura come titolare e chef del ristorante "Giardino sull'Arno", posto incantevole ideale per matrimoni e ricevimenti, non deve essere stato facile. Ma chi lascia il proprio passato per inseguire una passione fa sempre la scelta giusta.

Se volete anche voi conoscerla e lasciarvi trasportare dal suo entusiasmo, sarà presso la scuola di cucina Casa di mela il 16, 17 e 18 dicembre per presentare il suo menù di Natale...intanto vi faccio venire l'acquolina in bocca lasciandovi una sua ricetta che è una garanzia di successo con i vostri commensali: un sugo con un retrogusto affumicato e un profumo di rosmarino che vi conquisterà di sicuro.

LINGUINE DI FARRO "AL FUMO" (Ricetta della Chef Laura Giusti)

Ingredienti per 6 persone:
  • 200 gr di pancetta affumicata
  • 30/40 gr di concentrato di pomodoro
  • 2 spicchi d'aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 2 peperoncini
  • olio evo
  • 150 ml di panna
  • 1 bicchierino di vodka
  • 480 gr di linguine di farro (la ricetta originale prevedeva spaghetti)
Procedimento:

Versate l'olio in un tegame, aggiungete l'aglio pelato e leggermente schiacciato, il rametto di rosmarino, i peperoncini e la pancetta tritata grossolanamente e fate rosolare per qualche minuto.
Sfumate con la vodka e poi togliete il rosmarino. Aggiungete il concentrato di pomodoro e la panna e cuocete ancora per 5 minuti.
Togliete gli spicchi d'aglio e frullate tutto con un robot. Se la salsa dovesse risultare troppo densa allungatela con dell'acqua di cottura della pasta.
Cuocete la pasta al dente e ultimate la cottura in padella con il sugo.
Guarnite con un ciuffetto di rosmarino e un peperoncino mignon.

lunedì 22 novembre 2010

TARTELETTE DI PASTA BRISÉE CON CAPRINO, MELE GRANNY SMITH E MIELE D'ACACIA


Secondo me esistono due modi diversi di intendere gli antipasti:

- da una parte c'è il cosiddetto "regno del carboidrato": un'esplosione di pizze, pizzette, focacce, focaccine, toast, grissini e creazioni con la pasta sfoglia...croce e delizia degli affamati avventori di buffet che mettono così a zittire la pancia e anestetizzano il palato in vista delle portate successive

- dall'altra l'antipasto inteso alla francese come "hors-d'oeuvre", ovvero come il preludio all'intero pasto, inteso come opera che ha un inizio, uno svolgimento e una fine...

E se fosse davvero inteso così, un antipasto ben concepito dovrebbe in qualche modo essere una pillola di sapori, capace di stuzzicare il palato e di prepararlo per ciò che verrà dopo, creando quella sorta di attesa che anticipa l'inizio di un racconto

L'antipasto che vi propongo oggi è un po' tutto questo: un concentrato di sensazioni diverse, ben bilanciate e inaspettate:
1) la croccantezza della pasta brisée (alla fine anch'io ho ceduto al carboidrato per l'antipasto ;-)
2) l'acidità della mela Granny Smith, compatta, succosa e fresca
3) la cremosità del formaggio, in cui la nota aspra del caprino è smorzata dalla voluttuosità del mascarpone
4) la dolcezza della nappatura al miele d'acacia.

TARTELETTE DI PASTA BRISÉE CON CAPRINO, MELE GRANNY SMITH E MIELE DI ACACIA

Ingredienti per la pasta brisée:
  • 250 gr di farina 00
  • 125 gr di burro ammorbidito
  • 5 gr di sale fino
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di acqua
Ingredienti per il ripieno (circa 8 tartelette):
  • 250 gr di caprino
  • 1 cucchiaiata di mascarpone, facciamo due
  • 1 mela granny smith
  • miele di acacia
  • sale, pepe bianco
Procedimento:

Preparate la pasta brisée in anticipo: mettete la farina a fontana, sbriciolate al centro il burro ammorbidito, lavorate con la punta delle dita, aggiungendo il sale, l'uovo intero e l'acqua finchè non avrete un impasto bello compatto e omogeneo. Avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare in frigo.

Occupatevi dell'impasto mescolando il caprino con il mascarpone, aggiustando di sale e pepe bianco (non rovinate il colore del ripieno con il pepe nero).
Sbucciate la mela, lasciando qualche millimetro di polpa attaccata alla buccia e tagliatela a cubetti piccoli.
Fate appassire i cubetti di mela in una padella con un goccio di acqua per qualche minuto, poi toglietela dal fuoco e fatela raffreddare. Una volta fredda unitela al formaggio.

Stendete la pasta brisée, foderate degli stampini da tartelette e riempiteli con il composto di mele e formaggio. Infornate per 30 minuti a 180°.

Prima di servire fate scaldare qualche cucchiaio di miele di acacia e tagliate la buccia della mela a cubetti. Una volta tirate fuori le tartelettes dal forno, decorate con la buccia della mela verde a cubetti e nappate con il miele caldo.

Con questa ricetta partecipo al contest di quella donna vulcanica che è Arabafelice nella categoria Antipasti (ma va?)


Neanche a farlo apposta, anche lei ha scelto le granny smith per il banner...
A proposito, volete sapere come è nata questa varietà di mela? Leggete un po' qui!

mercoledì 17 novembre 2010

SACHER CUPCAKES

Vienna, 1832...un giovane apprendista pasticciere di nome Franz Sacher...la melodia del walzer...il profumo intenso del cioccolato fuso e la nota dolce della Marillenmarmelade...un guizzo di genio...e una torta speciale per il goloso Metternich.

Un fotogramma che mostra come una ricetta possa trasformarsi per caso nel segreto meglio custodito della pasticceria (ma è proprio così?), messo sottochiave dall'Hotel Sacher e difeso a suon di azioni legali contro gli audaci profanatori.

Ecchessaràmmai, dico io: due strati di pan di spagna al cioccolato, farcitura alla confettura di albicocche, il tutto ricoperto da una generosa colata di glassa al cioccolato fondente. Vabbè, forse non avro' quella chiccheria che è la coccardina in cioccolato che viene adagiata sopra la torta, ma il gusto è davvero tanto differente?

In effetti no: se chiudo gli occhi e mando giu' un boccone (un po' di panna montata non zuccherata non vogliamo metterla?) mi sento già catapultata in una Kaffeehaus viennese!

SACHER CUPCAKES



Ingredienti per 9 mini sacher (ho usato lo stampo per muffins in silicone:
  • 3 uova
  • 90 gr di farina
  • 90 gr di burro fuso
  • 90 gr di zucchero semolato
  • 90 gr di cioccolato fondente fuso
Per la glassa e decorazione:
  • 50 ml di acqua
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • 100 gr di zucchero a velo
  • panna montata non zuccherata
Per la farcitura:
  • confettura di albicocche
  • un paio di cucchiai d'acqua
Procedimento:

1. Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria o a forno microonde. Fate sciogliere anche il burro e unirlo al cioccolato. Versate 45 gr di zucchero e mescolate. Quando il composto si è raffreddato aggiungete 3 tuorli.
Nel frattempo montate i tre albumi e quando saranno quasi montati del tutto aggiungete lo zucchero rimasto (45 gr) poco alla volta.
Unite i due composti, prima prelevando una cucchiaiata di albumi e stemperandolo con il composto cioccolatoso per alleggerirlo. Poi unite il resto degli albumi e amalgamate dal basso verso l'alto.
Versate il composto negli stampini di silicone per muffin (ne escono 9) e infornate a 180°C per 20 minuti (controllate con lo stuzzicante che siano ben asciutti)


2. Una volta raffreddati, sformate le cupcakes e tagliatele a metà in orizzontale.

3. Riscaldate in un pentolino qualche cucchiaiata di marmellata di albicocche, allungata con un poco di acqua. Farcite le cupcakes e richiudete con il coperchio e ponetele su una gratella.

4. Preparate la glassa facendo sciogliere lo zucchero nell'acqua in un pentolino. Lasciate sobbollire per 3 minuti, poi toglietelo dal fuoco e buttate dentro il cioccolato spezzettato, mescolando fino ad ottenere una glassa lucida e senza grumi (lo zucchero a velo lo trovo piu' indicato rispetto a quello semolato). Riportate tutto sul fuoco e far addensare il giusto a fuoco basso, continuando a mescolare.
Fate cascare una colata sulle cupcakes, avendo cura di spalmare la glassa su tutta la superficie, anche quella laterale.
Intanto montate la panna non zuccherata e quando le tortine saranno fredde spruzzate un generoso ciuffo di panna montata sulla sommità con un sac à poche con bocchetta zigrinata.


Con questa ricetta partecipo al contest di Shake and Bake e Food Couture.

sabato 13 novembre 2010

SPÄTZLE AGLI SPINACI


Non potevo di certo rimanere con le mani in mano dopo aver visto le meraviglie che Babs aveva preparato durante la scorsa settimana per omaggiare l'Alto Adige: prima riso con finferli e Graukäse, poi un pane di segale sublime e per chiudere in bellezza con uno strudel doc!

Ci sono davvero dei posti del cuore: e il Sudtirolo (e il Tirolo) è uno di questi.
Saranno le vacanze invernali passate in Val Pusteria, appuntamento che ogni anno rinnoviamo con grande gioia, oppure saranno i sei mesi da studentessa Erasmus passati tra le cime imbiancate di Innsbruck...fatto sta che appena nell'aria vola profumo di speck o di strudel, le mie antenne si raddrizzano come radar e la salivazione aumenta a dismisura.

E gli spätzle, insieme ai canederli, rappresentano il piatto che ho mangiato e rimangiato più spesso in quei luoghi.

Allora, come in una sorta di matrioska, per omaggiare la mitica Babs che ha omaggiato l'Alto Adige vi ho preparato la ricetta canonica e più conosciuta in Italia: quelli fatti con gli spinaci e conditi con panna e speck. Unico accorgimento: acquisto preventivo dell'apposito aggeggino stra-divertente per formare gli gnocchetti!

Sebbene in Italia vengano considerati principalmente un primo piatto, bisogna ricordare che questi "gnocchetti di pane" sono spesso serviti come contorno. E a proposito degli italiani che si cimentano con questa ricetta, avete mai sentito la miriade di modi in cui viene pronunciata la parola "spätzle"? Un continuum di storpiature che partono da uno "spizzli" per finire con l'esilarante "spazzol"...

Beh, in realtà qualcosa di simpatico è insito nel nome stesso del piatto: la parola in dialetto svevo significa "passerotti"...;-)) Chissà perchè, poi...

Intanto, per tenere in allenamento il mio aggeggino infernale forma-gnocchetti, sto già meditando di rifarli con la farina di grano saraceno, immersi in una fonduta di Graukase...

SPÄTZLE AGLI SPINACI
Ingredienti per 4 persone:
  • 200 gr di spinaci cotti, strizzati e passati (peso fresco: circa 450 gr)
  • 175 gr di farina
  • 1 uovo
  • sale, pepe, noce moscata
  • 25 gr di acqua (indicativi)
Per il condimento:
  • panna fresca
  • una fetta di speck tagliata a julienne
  • 1 noce di burro
Procedimento:
Fate lessare gli spinaci mondati e poi, dopo averli strizzati bene, tritateli. Lasciateli raffreddare bene.
Fate un impasto mettendo insieme gli spinaci ormai raffreddati, la farina, l'acqua, l'uovo, il sale e una grattata di noce moscata.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora, dopo di che rimescolate e fate la prova con l'apposito colino per spätzle: l'impasto deve essere della giusta consistenza, ovvero non deve essere troppo liquido e far in modo che si formino gli gnocchetti.
La grammatura di acqua riportata nella ricetta, infatti, è indicativa: l'umidità dell'impasto varia a seconda della grandezza dell'uovo, della farina usata, dell'umidità residua degli spinaci e dalle condizioni ambientali.

Inserite delle cucchiaiate di impasto nel colino per spätzle e ponetevi direttamente sulla pentola con acqua salata in ebollizione. Tirate avanti e indietro l'impugnatura e fate cascare i gnocchetti che si formeranno nell'acqua.
Nel frattempo fate rosolare lo speck nella noce di burro fusa e aggiungete la panna.
Quando gli gnocchetti vengono a galla, scolateli con un mestolo forato e immergeteli nella salsa.
Serviteli bollenti e siate generosi con il condimento!

sabato 6 novembre 2010

POIRES POCHÉES CON SALSA DI NOCCIOLE E VANIGLIA


Che titolone per dire semplicemente: pere affogate, pere sciroppate, pere bollite.
In effetti nel mio caso altro non sono che pere fatte cuocere doucement in uno sciroppo neutro, ma nessuno ci vieta di preparare le poires pochées usando come liquido di cottura un buon vino rosso, un liquore aromatico come il Porto o, perchè no, un bel thè verde!

A voi non capita mai di essere invitati a cena e di arrivare a fine pasto stremati, con la mascella dolorante, la pancia strapiena e difficoltà deambulatorie??? In quel momento solo l'idea che la padrona o il padrone di casa si presenti trionfante recando in mano una torta o, peggio ancora, un dolce cremoso-pannoso-dannoso (per la linea) fa venir voglia di scappare a gambe levate o per lo meno alzare bandiera bianca.

Allora perchè non finire una cena "semplicemente" con della frutta, resa solo un po' più particolare, un po' più sfiziosa del solito?

POIRES POCHÉES CON SALSA DI NOCCIOLE E VANIGLIA

Ingredienti per 6 persone:
  • 6 pere Kaiser di media grandezza
  • 1 litro di acqua
  • 200 g di zucchero semolato
  • 3 chiodi di garofano
Per la salsa:
  • 250 ml latte
  • 120 g di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio raso di pasta di nocciole
  • 1 stecca di vaniglia
  • 2 cucchiaini di maizena
Procedimento:

Fate sobbollire per qualche minuto l'acqua, lo zucchero e i chiodi di garofano in una casseruola abbastanza alta da contenere le pere.
Mentre aspettate che lo sciroppo spicchi il bollore, pelate con cura le pere lasciando il picciolo e tagliando una fetta in basso per creare una base d'appoggio.
Quando lo sciroppo bolle immergete le pere orizzontalmente e fatele cuocere per 10-15 minuti a fuoco medio-basso rigirandole spesso.

Nel frattempo preparate la salsa: versate il latte e lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso, aggiungete la cucchiaiata di pasta di nocciole e i semini di una bacca di vaniglia. Fate stemperare bene il tutto con una frusta e poi aggiungete la maizena per far leggermente addensare la salsa.

Prelevate le pere dallo sciroppo con un mestolo forato e ponetele ancora calde sul piatto da servizio, irrorandole con la salsa ancora calda. Se volete, invece del piatto, potete usare una scodella, così la salsa può essere raccolta più facilmente con il cucchiaio.

A piacimento si può leggermente spolverare la pera con del cacao amaro.

mercoledì 27 ottobre 2010

MUFFINS ALLE MELE FUJI E COCCO RAPE'


Oh, finalmente una ricetta che mi dà sempre, e dico sempre, soddisfazioni: i muffins.
Sinceramente non ricordo dove l'abbia scovata, ma ciò che è certo è che è infallibile!
Con questa ricetta infatti vado sempre a colpo sicuro: datemi un uovo e vi tirerò fuori 12 gioiellini che pian piano gonfiano in forno e una volta addentati si sciolgono letteralmente in bocca.

Le dosi che vi do per questa ricetta sono davvero una garanzia, dovete credermi: e il bello è che avrete comunque margine di manovra per aggiungere gli ingredienti che più amate, creando così di volta in volta dolcetti sempre nuovi!

MUFFINS ALLE MELE FUJI E COCCO RAPE'

Ingredienti per 12 muffins:
  • 125 gr di zucchero
  • 60 gr di burro
  • 1 cucchiaino di miele Millefiori
  • 160 gr di farina 00
  • 1 uovo
  • 125 ml di latte
  • 6 gr di lievito backing
  • un pizzico di sale
E per questa volta...
  • 50 gr di cocco rapé
  • 1 mela Fuji
Procedimento:

Montate il burro ammorbidito con lo zucchero e un cucchiaino di miele (usatene uno delicato) fino ad ottenere una crema bella montata.
Sbattete l'uovo nel latte e poi aggiungetelo a filo, continuando a sbattere con le fruste elettriche, al composto di burro e zucchero.
Sempre sbattendo unite la farina setacciata, il pizzico di sale e il lievito finchè non avrete un composto cremoso e senza grumi.
Aggiungete il cocco rapè e la mela sbucciata e fatta a dadini piccoli.
Ponete i pirottini nello stampo da muffin e riempite ogni stampino per 3/4.
Infornate a 170° per circa 25 minuti e poi una volta cotti (prova dello stuzzicadenti) lasciateli raffreddare a sportello aperto per qualche ulteriore minuto.

sabato 23 ottobre 2010

CROSTATINE DI FARINA DI CASTAGNE CON PERE E CIOCCOLATO


Questa meraviglia di crostatina, devo ammetterlo, non è farina (di castagne, eheh) del mio sacco.
La ricetta viene niente po'-po' di meno che da Aimo e Nadia Moroni, due mostri sacri della cucina italiana.

Mi vergogno un po' a dirlo, ma pur vivendo a Milano non ho mai avuto il piacere di andare a cenare da loro...come non sono ancora andata nè da Cracco, nè da Sadler, nè dalla Varese, nè tantomeno da Berton...insomma nada de nada. E sicuramente la mia condizione di perenne squattrinata e la lista d'attesa eterna hanno giocato a mio sfavore...

Ma sbirciando il menu on-line del ristorante di Aimo e Nadia mi sono resa conto di quanta ricerca della materia prima di eccellenza ci sia. Ed è una cosa che apprezzo molto negli chef; gli ingredienti di qualità fanno davvero la differenza in un piatto.

CROSTATINE DI FARINA DI CASTAGNE CON PERE E CIOCCOLATO di AIMO E NADIA MORONI

Ingredienti per 4 crostatine*

Per la frolla:
  • 75 gr di farina di castagne
  • 75 gr di burro
  • 50 gr di zucchero
  • 50 gr di farina 00
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di sale
Per il ripieno:
  • 50 gr di cioccolato extra amaro (minimo 65%)
  • 30 gr di zucchero
  • 150 gr di pere Kaiser sbucciate e private del torsolo

Procedimento:

Iniziamo con la frolla che deve, come al solito, riposare in frigo.
Montate il burro leggermente ammorbidito con 50 gr di zucchero.
Disponete le due farine (quella di castagne e quella 00) a fontana e sbattete al centro l'uovo, il burro con lo zucchero e un pizzico di sale.
Lavorate la pasta frolla velocemente poi ponetela in frigo ricoperta di pellicola trasparente per 30 minuti.

Sbucciate le pere e tagliatele a pezzi piccoli e fatele cuocere con i restanti 30 gr di zucchero su fuoco dolce per qualche minuto. Tagliate il cioccolato a scaglie. (La ricetta originale diceva di passare le pere cotte al mixer e di sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Io ho preferito lasciare le pere e il cioccolato a pezzi per dare più croccantezza al ripieno delle crostatine)

Tirate fuori la pasta frolla dal frigo e stendete 2/3 dell'impasto allo spessore di circa 4 mm. Rivestite 4 stampi antiaderenti per crostatine e praticate sul fondo dei fori con i rebbi della forchetta. Disponete le pere e il cioccolato senza riempire eccessivamente gli stampini.
Stendete il resto della pasta frolla e coprite le crostatine sigillando bene i bordi.
Fate un piccolo taglio sulla superficie della crostatine e infornatele a 180°C per 30 minuti.

Aimo e Nadia le servirebbero tiepide o fredde accompagnondole con una purea di pere.

* La ricetta originaria prevedeva anche l'utilizzo di 90 gr di crema pasticcera: io non l'ho messa, perchè l'abbinamento pere-cioccolato è già buono di suo.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta "Sapori d'autunno" del blog "Farina, lievito e fantasia".

domenica 17 ottobre 2010

LA CINA E' VICINA: POLLO ALLE MANDORLE


Se c'è una cosa che mi contraddistingue da sempre è la curiosità, che, badate bene, non ha niente a che fare con l'impiccionaggine: il curioso cerca all'esterno cio' che lo potrebbe arricchire, l'impiccione cerca all'esterno ciò che potrebbe colmare il proprio vuoto interiore.

Io, thank God, non ho nessun vuoto da riempire, bensì una grande sete di conoscenza. E tanta voglia di rischiare.

Tutti lo dicono: una vita sola non basta. E con tutte le cose che vorrei fare, luoghi che vorrei visitare, persone che vorrei rincontrare, sapori che vorrei assaggiare me ne servirebbero almeno 7 come i gatti. Nemmeno credere alla possibilità dell'esistenza della reincarnazione mi dà pace...e se rinasco lombrico???

Stupidate a parte, per il momento mi accontento di essere il più open-minded possibile e di fare mie tutte esperienze (enogastronomiche in primis) che incontro sulla mia strada. Come la scoperta di cucine diverse dalla mia: l'ideale sarebbe apprendere le tecniche e i segreti da chi certi piatti ce li ha nel sangue, tramandati da generazioni e generazioni. Non so perchè, ma per me seguire pedissequamente una ricetta originale significa conferire al piatto un valore aggiunto.

Però questo apprendere di prima mano è un lusso, lo ammetto. Io ho avuto per esempio la fortuna di apprendere delle ricette di tapas spagnole direttamente da Alicia di Erborina in cucina, ho avuto dritte sulla cucina austriaca durante il mio periodo Erasmus ad Innsbruck, mi sono stati svelati i segreti di alcuni piatti maltesi grazie alla mamma di un'amica di La Valletta...ma nessun cinese sulla mia strada che mi aprisse gli occhi sulla sua cucina.

Nonostante ciò, mi sono sentita autorizzata a lanciarmi in maniera del tutto arbitraria nel mondo della cucina cinese, partendo ovviamente da un piatto di una semplicità disarmante, nella speranza che qualche cinese mi dia, prima o poi, delle lezioni in merito...E a Milano non mi sembra un'impresa impossibile, nella stessa Milano dove ormai è più facile trovare un pollo alle mandorle con tutti i crismi che un'originale cotoletta alla Milanese!!

POLLO ALLE MANDORLE

Ingredienti x 4 persone:
  • 1 petto di pollo di 500 gr circa
  • 100 gr di mandorle pelate (io ho usato quelle tostate e salate)
  • 1 cipolla
  • 3 cucchiai di salsa di soia
  • zenzero grattugiato
  • olio di semi
Procedimento:
Tagliate il petto di pollo a tocchetti piccoli.
In una padella wok* versate 3 cucchiai di olio e fate stufare la cipolla tritata finemente per un paio di minuti. Aggiungete anche lo zenzero grattugiato: se non trovate la radice potete usare anche quello in polvere, anche se il risultato, ahimé, sarà diverso!
Aggiungete ora il pollo e fate cuocere a fuoco vivo finchè non è ben cotto aggiungendo, a 5 minuti dalla fine, la salsa di soia e le mandorle intere tostate.

*E' una padella di forma semisferica, usata specialmente nella cucina cinese, che ha il pregio di mantenere a lungo il calore e di friggere usando una dose minore di olio.


domenica 10 ottobre 2010

CRESPELLE SARACENE CON CIPOLLA, PATATE E ASIAGO


Per molti l'autunno è una stagione triste, noiosa, deprimente...

Per me è invece al contempo affascinante e positivamente malinconica: la nebbia del primo mattino, la sciarpa avvolgente e calda intorno al collo, lo scricchiolio delle foglie secche che si posano al suolo, il profumo confortante delle caldarroste e soprattutto il tepore proveniente dal forno sempre acceso...

Vi avevo già stressato qui con la mia fissazione e amore per il forno, perciò non continuerò sulla stessa linea. Pero' una cosa è certa. Tutte le preparazioni che nell'immaginario comune (soprattutto italiano) sanno di "casa" e di "famiglia" passano per questo elettrodomestico: lasagne, pasta al forno, biscotti, torte...e crespelle!

Le crespelle sono sempre un piatto molto apprezzato dai commensali, perchè in qualche modo la loro forma a scrigno (o a fagottino) stimola la curiosità di coloro che le mangiano, i quali, forchettata dopo forchettata, svelano il ripieno a sorpresa. E d'altra parte, come ogni pasta ripiena che si rispetti, le crespelle fanno anche la felicità di chi le cucina e vuole sperimentare ogni volta accostamenti di ingredienti diversi.

In questi giorni mi sto preparando alla venuta del vero autunno (annunciata dalla comparsa dei nebbioni padani) sfogliando e leggendo diligentemente il libro "Al forno" di Nicola Pavan.
Mini recensione a riguardo: libro molto maneggevole, diviso in capitoli canonici (basi, pane, antipasti, primi, carne...eccosìvvia), che presta attenzione alle preparazioni basi (senza di queste non si va da nessuna parte) e che prevede un cappello introduttivo super utile sui tipi diversi di forni e sulle diverse cotture.

Beh, se non l'avete ancora capito, la ricetta di oggi sarà la prima di una serie che vi dovrete sorbire...d'altronde l'autunno da me non è ancora realmente iniziato!

CRESPELLE SARACENE CON CIPOLLA, PATATE E ASIAGO (tratta da pag.54 di "Al forno" di Nicola Pavan)

Ingredienti per le crespelle di grano saraceno (circa 12):
  • 2 uova
  • 350 ml di latte fresco
  • 65 gr di farina 00 setacciata
  • 60 gr di farina di grano saraceno
  • 30 gr di burro fuso
  • sale
  • noce moscata
Ingredienti per il ripieno:
  • 30 ml di olio d'oliva
  • 150 gr di cipolle (io ho optato per quelle bianche)
  • 150 gr di patate
  • 150 gr di Asiago a dadini
  • 30 ml di brodo
  • 30 gr di parmigiano o grana grattugiato
  • burro per ungere la padella
  • sale e pepe qb
Procedimento:

Per prima cosa preparate la pastella delle crespelle perchè deve riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Mentre il burro fonde in un pentolino, sbattete le uova intere con la frusta e aggiungete gradualmente la farina setacciata. Poi aggiungete gradatamente il latte e il burro fuso lasciato raffreddare finchè la pastella non sia liscia e senza grumi. Salate e grattate un po' di noce moscata. Filtrate il composto in un colino e lasciate riposare in frigo per 30 minuti in una ciotola ricoperta da pellicola trasparente.

Ora passate al ripieno.
Tagliate le patate a fette sottili e sbollentatele in acqua bollente per 3 minuti. Fate appassire la cipolla nell'olio, aggiungete le patate scolate e rosolate. Versate il brodo e cuocete per 5 minuti con il coperchio fino a quando il brodo si è asciugato.
Togliete dal fucoo e aggiungete l'Asiago e il formaggio grattugiato che cominceranno a fondersi e ad amalgamarsi.
Fate raffreddare il ripieno.

Intanto preparate le crespelle in una padellina antiaderente unta con un velo di burro, facendo ben attenzione a mescolare bene la pastella che ha riposato in frigo, pescando con il mestolo anche dal basso (la farina essendo più pesante tenderà infatti a depositarsi sul fondo della ciotola).
Farcite le crespelle con il ripieno di cipolle, patate e asiago. Piegatele a mezzaluna e ponetele delicatamente in una pirofila leggermente unta di burro.
Prima di servirle scaldarle in forno bel caldo (210°) per almeno 20 minuti.
Per farle gratinare potrete mettere in superficie dell'altro formaggio grattugiato.

lunedì 4 ottobre 2010

CRUMBLE CAPOVOLTO DI PAN D'ANICE E PESCHE


Sabato mi sono sentita un po' come Pollicino....solo che sulla mia strada oltre alle crumbles (briciole) ho trovato anche una bella pesca matura matura, che dal frigo mi implorava di essere mangiata!!
Vedendola lì, sola soletta e un po' sconsolata, dimenticata come ormai è dimenticata la stagione a cui appartiene, mi si è stretto il cuore e ho subito pensato a come porre fine alla sua sofferenza in maniera più che dignitosa: perchè non "sotterrarla" dolcemente sotto una sbriciolata soffice di pan d'anice e addolcire la sua dipartita ulteriormente con un pochino di zucchero di canna?
Detto fatto, e complice quella confezione di pan d'anice avanzata ho preparato un dolce veloce veloce, che può chiudere in leggerezza un pasto un po' sostanzioso. Insomma, si tratta pur sempre di frutta, no?

CRUMBLE CAPOVOLTO DI PAN D'ANICE E PESCHE

Ingredienti (x 6 pirottini):
  • 140 gr di pan d'anice
  • 50 gr di burro
  • 1 pesca noce bella grande e matura
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
Procedimento:
Sbriciolate il pan d'anice e aggiungete il burro ammorbidito a fiocchi. Lavorate con le punta delle dita fino ad ottenere delle briciole. Riempite metà dei pirottini di alluminio con pezzi di pesca, cospargete con dello zucchero di canna e finite di riempire gli stampi con il crumble di pan d'anice.
Infornate per 25 minuti a 180°C.
Una volta sfornati, lasciate raffreddare una decina di minuti e poi capovolgete il crumble su un piattino. Et voilà!

giovedì 23 settembre 2010

ORZOTTO AL TALEGGIO CON CHICCHI DI MELAGRANA


Io sono una burlona e chi mi conosce lo sa...
E sa anche che sono riuscita a far credere alla mia nonnina per ben 2 mesi che la nostra cagnolina avendo raggiunto i 4 anni di età fosse pronta per essere iscritta ad un fantomatico "asilo per i cani" dove avrebbe imparato ad abbaiare a tempo e a socializzare con gli altri cagnolini....
Si, si, potreste dire che sono crudele a prendermi gioco della mia nonnina ottantenne (in formissima peraltro), ma voi non potete capire che spasso quando si è pure offerta di confezionare a mano i "grembiulini" per la nostra cagnolina!!! Mitica la nonnina...

Beh, domenica ne ho combinata un'altra delle mie: a pranzo ho propinato alla nonna (eravamo a casa solo io e lei) un orzotto passandolo con nonchalance per un banale risotto, lasciato volutamente un po' più scotto e pastoso...E sapete cos'è riuscita a dirmi? "Beh, mica male questa qualità di riso, non mi fa neanche male alla dentiera!!..."...Anima santa, per lo meno si è accorta della diversa consistenza!
Però da un lato mi ha fatto immensamente piacere che anche mia nonna, dai gusti moooolto tradizionali, si stia affezionando ai cereali perchè ho la ferma intenzione di sdoganarli in casa mia, dove in realtà non sono mai entrati a far parte del menù quotidiano.

Come ben sapete, a differenza del riso che rilascia l'amido, l'orzo, sebbene cotto come un normale risotto, non creerà quella cremosità che ci si aspetta: ecco perchè ho voluto "legare" i chicchi con un formaggio, in questo caso specifico il taleggio, che regala una nota quasi dolce al piatto.
E siccome le cose semplici e lineari non mi piacciono, ho voluto osare aggiungendo (solo al mio piatto, per la nonna sarebbe stato troppo...) i chicchi della melagrana, frutto autunnale apprezzato da pochi, ottimo per dare una sferzata di acidità che contrasta con la dolcezza del risotto...ops orzotto!

ORZOTTO AL TALEGGIO CON CHICCHI DI MELAGRANA

Ingredienti per 4 persone:
  • 200 gr di orzo perlato precotto dpi agricoltura biologica
  • 700 ml di brodo vegetale
  • taleggio
  • 1 cipolla
  • olio evo
  • sale e pepe qb
  • 1 melagrana matura
Procedimento:

Preparate l'orzotto come se fosse un normale risotto: soffritto di cipolla e olio evo, tostatura dell'orzo per un minuto, aggiunta graduale del brodo bollente fino a cottura ultimata (12 minuti perchè il mio orzo era precotto). Poi aggiustatina di sale e pepe, mantecatura con il taleggio a tocchetti e aggiunta di qualche chicco di melagrana, che scaldandosi rilasceranno la loro tipica nota acida.

domenica 19 settembre 2010

GNOCCHI DI RICOTTA E SARDINE....SCIUE' SCIUE'


Vi ricordate il Foodies in Mi di qualche tempo fa?? Cos'era...maggio? giugno? Sì il 30 giugno.
Beh, io oltre ad avere serbato nella mente una serie di nitidi fotogrammi fatti di volti, sorrisi, strette di mano, ho anche un ricordo tangibile di quella serata, passata troppo in fretta: un pacchetto di sardine Angelo Parodi.

Artefice di cotanto dono è stata Sonia di "Nel paese delle stoviglie" che ci ha anche invitato a partecipare al concorso "Impiatta e scatta" e io, per essere all'altezza di questo prezioso ed inaspettato regalo ci ho messo un bel po' a pensare a come impiegarlo al meglio.

In effetti le sardine si prestano ad essere utilizzate in tantissimi modi...peccato che a casa mia siamo tutti tradizionalmente più carnivori che "pescivori", eheh...
Quindi, non avendo ricettari della nonna da cui attingere e copiare una ricetta che prevedesse l'utilizzo di questo ingrediente, ho dovuto fare di testa mia e cercare la loro degna collocazione in cucina affidandomi alla loro versatilità da un lato e alla mia fantasia dall'altro...

La prima cosa che di default mi è venuta in mente è di utilizzarle in un sughetto tipicamente mediterraneo, con tanto di capperi, olive e origano....ma poi mi son detta che il sapore delle sardine, per quanto deciso, avrebbe rischiato di perdersi. Allora, l'opzione che mi è saltata in testa era quella di inserire le sardine all'interno dell'impasto della pasta stessa....ma anche questa idea si è rivelata, ahimè, poco realistica.
Molto meglio allora inserirli nell'impasto degli gnocchi, quelli di ricotta, ricetta infallibile di Lydia di "Tzatziki a colazione" (chi ancora non conosce il suo blog, farà meglio a farci un salto perchè, oltre ad essere un vulcano di idee, le sue dosi ricette sono una vera garanzia!), che guarda caso era anche lei presente a Foodies in MI!!!



GNOCCHI DI RICOTTA E SARDINE...SCIUE' SCIUE'

Ingredienti per gli gnocchi (x 4 persone), ricetta di Lydia:
  • 250 gr di ricotta vaccina
  • 160 gr di farina 00
  • 6 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • 2 uova


  • 120 gr di sardine Angelo Parodi
  • un pizzico di sale fino
Ingredienti per il sugo sciuè sciuè:
  • 4 o 5 pomodori San Marzano
  • un pizzico di sale
  • un pizzico di zucchero
  • basilico
  • mezza cipolla bianca
  • olio evo

Procedimento:

Preparate prima l'impasto degli gnocchi che dovrà riposare in frigo.
Fate sgocciolare le sardine dal loro olio e schiacciatele con una forchetta, poi amalgamatele con la ricotta, aggiungendo le uova, la farina, il parmigiano e il sale (occho con le dosi...le sardine sono gia' belle saporite). Formate un impasto abbastanza omogeneo e riponetelo in frigo ricoperto di pellicola trasparente per almeno un'ora.

Preparate un sughetto semplice semplice di pomodori. Privateli prima della buccia immergendoli per qualche secondo in acqua bollente dopo aver inciso una croce sulla buccia. Tagliateli poi a tocchetti e buttateli nella padella dove avrete già messo a soffriggere mezza cipolla bianca in olio evo. Fate cuocere i pomodori aggiustando di sale e aggiungendo lo zucchero per contrastarne l'acidità. In ultimo aggiungete le foglie di basilico lavate.

Prelevate l'impasto dal frigo, formate dei salsicciotti lunghi dal diametro di un centimetro e tagliate gli gnocchi. Passateli sul riga gnocchi ( che invenzione!!), di modo che possano formare una piccola conca che accolga meglio il sugo.
Tuffateli in acqua bollente salata e scolateli non appena vengono a galla.

A questo punto non serve altro che innaffiarli con il sughetto di pomodoro e portarli subito in tavola!

lunedì 13 settembre 2010

FROLLINI AGLI AMARETTI CON CONFETTURA DI FICHI




Eccheè??? Oggi le foodbloggers di tutta Italia sembrano unite nell'elogio al fico, croce e delizia di chi come me ormai ha deposto le armi contro l'incipiente avanzata del diabete.


Dopo "Le cronache di fine estate" sembra arrivato infatti il momento de "Le cronache di inizio autunno", con tutta la carovana di prodotti che questa stagione tipicamente porta con sè: fichi, uva, zucca & company....ci manca solo che qualche sconsiderato tiri già fuori dalla manica qualche ricetta con le castagne!!!

Ritornando ai nostri fichi, ne ho piene le tasche...concretamente e metaforicamente:
  • concretamente perchè mi sono ritrovata nella stessa situazione di abbondanza fruttifera già esposta qui che mi ha portato a comportarmi di necessità virtù preparando vasetti su vasetti di marmellata zuccherina (come dice la cara Claudia, "siamo un popolo di conservatori", e come darle torto??)
  • metaforicamente perchè mi ero letteralmente stufata di spararmi marmellata di fichi ognissanta mattina a colazione (ci mancava poco che me la sparassi anche in endovena...), perciò mi son detta: "ma perchè non variare sul tema e fare dei biscottini farciti di confettura di fichi, accoppiandoli a due a due?" Detto, fatto. Con l'unico inconveniente che in queste mattine al posto delle solite fette biscottate inondate da marmellata ai fichi ci sono...i biscottini summenzionati inondati dalla stessa marmellata di fichi...quando si dice la voglia di cambiare...
Ah, non so bene perchè ho aggiunto gli amaretti nell'impasto della pasta frolla; probabilmente è stato frutto di uno di quei tanti raptus che mi colgono quando sto in cucina e che mai mi azzarderei a chiamarli "momenti di ispirazione"...quelli, cari miei, li lascio ai veri artisti...

FROLLINI AGLI AMARETTI CON CONFETTURA DI FICHI

Ingredienti per i frollini:
  • 200 gr di burro morbido
  • 200 gr di zucchero
  • 100 gr di amaretti sbriciolati
  • 350 gr di farina 00
  • 2 uova
Ingredienti per la confettura di fichi:
  • 2 kg di fichi maturi spellati
  • succo di un limone
  • 750 gr di zucchero
  • 1/2 mela grattugiata
Procedimento:

Iniziamo con la confettura che richiede più tempo: lavate bene i fichi, spellateli, tagliateli a pezzi e metteteli in una pentola dal fondo alto. Aggiungete il succo di limone e lo zucchero (io ne ho messo 750 gr per 2 kg di frutta perchè penso che il fico sia dannatamente zuccherino di suo...).
Accendete il fuoco e mescolate continuamente per evitare che la marmellata si attacchi al fondo.
Poichè il fico è un frutto che contiene poca pectina, io mi aiuto con la mela grattugiata che funge da addensante...quindi dopo aver fatto sobbollire la marmellata per mezz'oretta e aver frullato i pezzi grossolani con il frullatore ad immersione, io aggiungo la mela grattugiata...e come per magia, zuk! La marmellata si addensa ed è pronta ad essere invasata.

Per quanto riguarda i frollini non si fa altro che seguire i passaggi della pasta frolla, con in più l'aggiunta degli amaretti sbriciolati. Quindi, mettete a fontana la farina e gli amaretti, aggiungete il burro ammorbidito e lavorate con le mani, aggiungete lo zucchero e le uova...
Lavorate velocemnete per evitare che il burro si ammorbidisca ancora di piu' e vi costringa ad aggiungere farina.
Mettete la pasta a riposare in frigo avvolta da pellicola per almeno 1/2 ora.
Stendete la pasta con un mattarello, usando degli stampini (il mio è a forma di margherita) fate i biscotti che infornerete a 180° per una ventina di minuti.

Quando saranno cotti e ancora tiepidi, prendete un biscotto, spalmate un po' di marmellata e richiudete con un altro biscotto, facendo in modo che la marmellata fuoriesca leggermente dai bordi.

sabato 4 settembre 2010

NEWS DALLA DESAPARECIDA...CRONACHE DI FINE ESTATE




Cooooooosa??? No no no...proprio così non va...
L'ultimo post risale a quasi un mese, e dico un mese, fa!!! Inutile dire che mi sento mortificata per aver abbandonato il blog a se stesso, poverino, un po' come una piantina che ci si è dimenticati di annaffiare per troppo tempo...

Ma dopo il dovuto mea culpa, devo assolutamente snocciolare tutte le scuse plausibili per giustificare una tale assenza dal blog... Vediamo un po' quale è la migliore:
1) sono stata rapita dagli alieni (no...scusa troppo abusata!)
2) mi sono rotta gli indici e l'ingessatura mi ha impedito di azzeccare il tasto di accensione del computer (nahhh, uno direbbe...e le altre 8 dita, 18 se contiamo anche quelle dei piedi?)
3) la guida al contrario di Malta (dove la sottoscritta ha trascorso una meravigliosa settimana di vacanza...reportage a breve sul blog) mi ha talmente disorientata che non sono riuscita a trovare la strada per ritornare casa per ben 1 mese...
4) la cucina è andata a fuoco (non voglio neanche pensarci!!!...eppoi cosa c'entra con il postare, visto che ho già pronte mille foto e ricette da pubblicare?)
5) in questo periodo ho mangiato senza ritegno, dolce e salato non stop, tanto da avere un rifiuto per ogni cosa che avesse a che fare con l'alimentazione (ma chi ci crede???)...

Voglio essere onesta con voi, questa assenza è il risultato di 3 ingredienti: pigrizia, cervello in vacanza e voglia di essere coccolata invece di coccolare gli altri con i miei piatti...

Però non posso neanche fare un salto a pie pari nella fase autunnale senza lasciare le ultime tracce di un'estate che per me è stata davvero formidabile. Mentre negli altri blog già si fanno largo prodotti autunnali, io punto su uno spiedino veloce di pesce, da gustare tiepido-barra-freddo...un omaggio a questa estate di relax.

SPIEDINI ESTIVI DI PESCE

Ingredienti per 8 spedini:

  • 3 zucchine
  • 16 pomodorini ciliegia
  • 8 cozze
  • polpo sott'olio
  • 16 mazzancolle
  • 16 foglioline di basilico
  • olio evo, sale

Procedimento:

Su una griglia ben calda e spennellata d'olio disponete le fette di zucchine tagliate per il lungo. Fate cuocere 2 minuti per lato salando, finchè non rimane il segno della griglia. Toglietele e mettetele da parte.

Raschiate le cozze e ponetele in un tegame con un goccio d'olio a fuoco vivace e fatele aprire, coprendole con un coperchio. Estraete i molluschi dalle valve e poneteli da parte.

Togliete il carapace e la testa alle mazzancolle e fatele grigliare sulla griglia ben calda e unta d'olio dove avete grigliato le zucchine. Basteranno 2 minuti per lato, comunque capirete quando sono cotte quando cambieranno colore.

Ora montate gli spiedini intervallando, in rigoroso ordine (scherzo, ovviamente...fate un po' come volete): fetta di zucchina grigliata (ripiegata su se stessa), cozza, pomodorino, mazzancolla, foglia di basilico, zucchina, pezzo di polpo, mazzancolla, foglia di basilico e finite con un pomodorino!

Chi vuole può fare una ripassata veloce sulla griglia, ma io li preferisco tiepidi con i pomodorini ancora freschi e succosi e non appassiti dal calore della griglia!
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