giovedì 13 maggio 2010

SALIR DE TAPAS: ATTO PRIMO

Driiiiiin...suono all'Atelier dei Sapori in via Pinamonte da Vimercate (dio, che nome...) tutta trafelata. Milano a quest'ora è invivibile se si gira in macchina e sono già in ritardo...
"Sì?"
"Ehmmm, sono Serena, sono qui per il corso di Tapas di Alicia"
"Sali pure, ti vengo incontro..." Simone di Food and Foodies è davvero gentilissimo, mi fa strada e mi invita ad entrare. Quando metto piede nella stanza rimango a bocca aperta: una cucina rossa fiammante che tutti i fanatici della cucina sognano, una quindicina di persone già sedute che sfogliano incuriosite la dispensa e una cuoca dagli occhi blu grandi e dolci che mi sorride da dietro i fornelli...
Ho già capito che sarà una splendida serata.
E' la prima volta che vado ad un corso di cucina e ogni gesto, ogni parola, ogni ingrediente aggiunto attrae la mia attenzione. In effetti il corso "Salir de tapas" è un'immersione totale nei colori, nei profumi e nei sapori dell'Andalusia. E a giudicare dallo scintillio degli occhi della nostra dolce cuoca Alicia (blogger di Erborina in cucina) ogni qualvolta che si nomina, si deve trattare davvero di una terra che ammalia e che ti rimane impressa nel cuore. E se si mangia come abbiamo fatto noi ieri ho già capito perchè.

Alicia prende la parola, si presenta e ci racconta cosa si intende oggi per "tapas", ovvero quegli stuzzichini che si servono nei bar spagnoli ad accompagnamento di un bel boccale di birra (ieri Estrella come se piovesse) o di un bel bicchiere di vino (e la Spagna, signori miei, se ne intende...)

Pronti via si parte con un Pincho de queso manchego y mebrillo (Crostone con formaggio manchego e cotognata). Sebbene l'abbinamento formaggio e marmellata non sia una novità, devo ammettere che l'aver saputo che il mebrillo, ovvero la cotognata, era stata fatta proprio dalla madre di Alicia, ha stuzzicato ancora di più le mie papille gustative...uhmmm come adoro queste cose!

Poi è il momento di avviare la Cazuelita di rabo de toro (Casseruola di coda di toro), che noi per l'occasione abbiamo variato in coda di bue...E' in effetti una preparazione molto lunga (1 ora con la pentola a pressione, anche 3 o 4 con la pentola normale) ed è meglio iniziarla onde evitare di dover assaggiare questo piatto a mezzanotte e passa....e via con il sibilo della pentola a pressione.

Entra poi in scena una tapa con 2 ingredienti doc per eccellenza: Montadito de morcilla con pimientos del piquillo...cioè un tipico sanguinaccio andaluso e dei peperoni rossi della zona di Navarra, che una volta assaggiati si allontanano anni luce dai nostri comuni peperoni rossi grigliati...

L'aroma di cannella del sanguinaccio che si sprigiona mentre lo si fa friggere in padella e il colore rosso sgargiante dei pimientos vincono anche i piu' scettici, che, lo si legge in volto, già vorrebbero il bis!
E giu' un altro bicchiere di buona birra fresca...
Poi è il momento della tarteleta de anchoas con ensaladilla rusa (Tartine ripiene di insalata russa e acciughe): in un boccone solo, senza troppi complimenti, mi pappo il vol-au vent ripieno con l'insalata russa preparata con patate, piselli. gamberetti cotti e pimientos del piquillo. Scusate per la mancanza di bon-ton, ma non si resiste a queste cose..

E ora il momento tanto atteso, ovvero la famosa tortilla di patate, che tutti conoscono, ma che nessuno saprebbe fare secondo i crismi della tradizione spagnola. Alicia, con tanto di rullo di tamburi (e scrosciante applauso finale) non ci delude quando deve rivoltarla armata di coperchio. Che maestria, lo fa per ben 2 volte, senza mai combinare disastri...come la invidio!


Finora tutto delizioso, ma la prossima ricetta mi ha aperto un mondo: per una come me che odia il Gazpacho, l'idea di un altra pappa al pomodoro fredda non mi allettava molto...e invece...mi sono dovuta ricredere perchè il Salmorejo si è rivelato il piatto più delizioso di tutta la serata (ed era una bella gara): da replicare all'istante, anche con questa temperatura non proprio primaverile.

Voi direte: non avete ancora finito di trangugiare roba??? No, perchè che cena sarebbe senza un frittino? Gambas en gabardina (letteralmente gamberi in impermeabile, i meno poetici leggano pure gamberi in pastella) leggeri leggeri grazie alla pastella di farina e birra.
E per concludere in bellezza il tanto agognato rabo de toro, che ti si scioglie letteralmente in bocca...

Che dire? Vamos a tapear!
Chi l'avrebbe mai detto che da oggi dentro di me scorre un po' di sangue andaluso???

Nei prossimi giorni attendetevi le mie repliche di alcuni di questi piatti sfiziosissimi...



4 commenti:

  1. Oddio Serena, che dire!! sono veramente commossa e tanto felice di aver partecipato a questa serata con voi. All'inizio ero un po' nervosa però subito ho capito che ci potevamo divertire e tanto!!! Poi quando si parla della mia Andalusia io ho soltanto buone parole... mi considero un'ambasciatrice della mia tierra che tante cose buone ha.
    Ripeto, grazie mille di aver partecipato, del tuo racconto meraviglioso e ti terrò aggiornata sicuramente dei prossimi eventi!

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  2. Ciao sono Tamtam di unpezzodellamiamaremma e sono venuta a sostenerti e a vedere il tuo blog, passi poi da me?

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  3. Ciao Serena!
    Volevo ringraziarti per la tua gentilezza e la tua simpatica presenza nel corso della lezione: la cosa più bella è vedere sorrisi soddisfatti; il 16 del prossimo mese ripetiamo, passa a trovarci se hai tempo!
    Un abbraccio,
    Simone

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Venghino signori venghinio...Il mio salotto, ops la mia cucina è aperta a tutti!!! Grazie per essere passati di qua...

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