I miei sono appena tornati dalla Sardegna. Beati loro, oserei dire. Beati loro perchè in questo momento avrei proprio bisogno di prendere e partire, di andare al mare e lasciare che il profumo della salsedine mi passi tra i capelli.
Ormai sono anni che dopo essermi girata il mondo (vabbè dai, diciamo l'Europa...) faccio la solita capatina in Sardegna in estate, giusto per dare il colpo di grazia al girovita e per rinfrancarmi lo spirito prima di rientrare al solito tran-tran milanese.
Leggendo qua e là nei blog vedo però che non sono stata l'unica ad essere colpita dal virus serpeggiante del "con questo caldo non ho voglia di cucinare". Infatti anche io gira che ti rigira vado a finire sempre sui soliti quattro piatti e per quanto riguarda i dolci, il forno è diventato "l'intoccabile".
E' per questo che il mio omaggio alla Sardegna, si è trasformato in un facile dolce al cucchiaio: invece delle pardulas vere e proprie, vi propongo solo il ripieno, che è il sunto di quello che io amo di più, ovvero la combinazione di ricordi di infanzia con le spezie che apprezzo di più da "grande" (si fa per dire ;-)). Per una bambina che come me ha sempre odiato lo zabaione, il "ricostituente naturale" preparato dalla nonna in momenti di maggior stanchezza si concretizzava in un po' di ricotta sbattuta con moooolto zucchero...un composto a volte talmente dolce da divenire nauseabondo, ma si sa che per una pargola la categoria di "troppo dolce" non era ancora stato inventariato! Il tocco di zafferano, la spezia che prediligo, è veramente la ciliegina sulla torta, anzi no, sulle pardulas.
Gli impavidi che hanno l'ardore di accendere il forno con questo caldo si leggano la ricetta completa delle pardulas; chi opta invece la versione al cucchiaio saltino direttamente alla preparazione del ripieno (non aggiungete però le uova previste nella ricetta perchè nella realizzazione delle pardulas vere e proprie vengono cotte!! Con questo caldo poi, meglio evitare le uova crude!!!!!)
Un consiglio: non esagerate con le porzioni. A differenza dei bambini, negli adulti la categoria "troppo dolce" è già ben sviluppata...al massimo accompagnate la crema con delle lingue di gatto così da spezzare la monotonia della crema.
PARDULAS...AL CUCCHIAIO
Ingredienti per la pasta:
- 250 gr di semola
- 40 gr di burro
- 1,5 dl di acqua tiepida
- 1 pizzico di sale
- 400 gr di ricotta (per le pardulas si usa di solito quella di pecora, ma per un dolce al cucchiaio può risultare un po' troppo forte)
- 60 gr di zucchero semolato
- 2 bustine di zafferano
- scorza grattugiata di un limone
- 2 uova (solo per chi vuole realizzare le pardulas, per la ricetta al cucchiaio bypassate)
- zucchero a velo o semolato per decorare
Procedimento:
Lavorate 200 gr di semola con il burro e aggiungete poco a poco anche l'acqua tiepida in cui è stato dissolto un pizzico di sale fino. Dovete ottenere un impasto liscio e compatto, che avvolgerete in una pellicola trasparente e metterete in frigo a riposare per 2-3 ore.
Montate a crema la ricotta con le uova, aggiungete la semola rimasta (50 gr), lo zucchero, lo zafferano e la scorza di limone.
Stendete la pasta con un mattarello in una sfoglia sottile e ottenete dischi dal diametro di circa 10 cm. Mettete al centro un po' di composto di ricotta e zafferano e sollevate i bordi del disco, pizzicandoli tra due dita in otto punti, di modo che si formi una scodellina (se non avete capito una cicca guardate qui).
Appoggiate le pardulas sulla placca del forno rivestita di carta forno e infornate a 160° per 25 minuti. Lasciate raffreddare e cospargetele di zucchero.
Ps: le mie pardulas non si sono gonfiate come quelle a cui sono abituata...probabilmente nell'impasto le massaie sarde ci aggiungono anche una puntina di lievito o bicarbonato...mah, appena torno in Sardegna me lo faccio spiegare. Ho letto in rete che qualcuno aggiunge il carbonato di ammonio, o forse il trucco sta nell'aumentare il numero delle uova, che sapete hanno la proprietà di gonfiare i composti..Boh, chi sa qualcosa in più faccia un fischio!
ma che buona io ancora oggi, tutt'altro che bambina, quando compro la ricotta me ne mangio una bella parte con zucchero e cannella, quindi questa ricetta la provo sicuramente. Bravissima, bellissimo blog.
RispondiEliminaCiao e piacere di conoscerti!
RispondiEliminaTi ho scoperta adesso attraverso fiordivanilla... :)
Ti auguro una buona giornata!
Ma solo io continuo ad accendere il forno anche più spesso? Come si fa a rinunciare a verdure ripiene, crostate di frutta, quiches? Però anche la tua idea "al cucchiaio" è geniale, soprattutto per il tocco orientaleggiante dello zafferano: se non mi avessi detto che si tratta di una rivisitazione di un piatto sardo, lo avrei creduto marocchino aut similia...
RispondiEliminaPardulas?!? Ma sai che non le conoscevo? Io mi fermo ai pistokkeddos fatti in casa. Comunque grazie per la ricetta!
RispondiEliminaA presto
Sabrine
madonna mi sa che io e onde viaggiamo sulla stessa lunghezza.. ehm.. d' "onda". Io ora lo sto usando più che mai!! ahahh mah sarà anomala ma il caldo non mi frena ;)
RispondiEliminapardulas... una cosa sconosciutissima che per me potrebbe anche essere una parola sanscrita O_o
però a vedere il ripieno mi ispira. hai fatto beniussimo a proporre solo il ripieno, così hai inventato anche uno sfizio al cucchiaio, leggero, profumato.. buono, buono! Io lo zafferano lo metterei ovunque, fai conto te!
.. più la guardo (e ne leggo gli ingredienti) più mi piace..
RispondiElimina:O