Se c'è una cosa che mi contraddistingue da sempre è la curiosità, che, badate bene, non ha niente a che fare con l'impiccionaggine: il curioso cerca all'esterno cio' che lo potrebbe arricchire, l'impiccione cerca all'esterno ciò che potrebbe colmare il proprio vuoto interiore.
Io, thank God, non ho nessun vuoto da riempire, bensì una grande sete di conoscenza. E tanta voglia di rischiare.
Tutti lo dicono: una vita sola non basta. E con tutte le cose che vorrei fare, luoghi che vorrei visitare, persone che vorrei rincontrare, sapori che vorrei assaggiare me ne servirebbero almeno 7 come i gatti. Nemmeno credere alla possibilità dell'esistenza della reincarnazione mi dà pace...e se rinasco lombrico???
Stupidate a parte, per il momento mi accontento di essere il più open-minded possibile e di fare mie tutte esperienze (enogastronomiche in primis) che incontro sulla mia strada. Come la scoperta di cucine diverse dalla mia: l'ideale sarebbe apprendere le tecniche e i segreti da chi certi piatti ce li ha nel sangue, tramandati da generazioni e generazioni. Non so perchè, ma per me seguire pedissequamente una ricetta originale significa conferire al piatto un valore aggiunto.
Però questo apprendere di prima mano è un lusso, lo ammetto. Io ho avuto per esempio la fortuna di apprendere delle ricette di tapas spagnole direttamente da Alicia di Erborina in cucina, ho avuto dritte sulla cucina austriaca durante il mio periodo Erasmus ad Innsbruck, mi sono stati svelati i segreti di alcuni piatti maltesi grazie alla mamma di un'amica di La Valletta...ma nessun cinese sulla mia strada che mi aprisse gli occhi sulla sua cucina.
Nonostante ciò, mi sono sentita autorizzata a lanciarmi in maniera del tutto arbitraria nel mondo della cucina cinese, partendo ovviamente da un piatto di una semplicità disarmante, nella speranza che qualche cinese mi dia, prima o poi, delle lezioni in merito...E a Milano non mi sembra un'impresa impossibile, nella stessa Milano dove ormai è più facile trovare un pollo alle mandorle con tutti i crismi che un'originale cotoletta alla Milanese!!
POLLO ALLE MANDORLE
Ingredienti x 4 persone:
- 1 petto di pollo di 500 gr circa
- 100 gr di mandorle pelate (io ho usato quelle tostate e salate)
- 1 cipolla
- 3 cucchiai di salsa di soia
- zenzero grattugiato
- olio di semi
Procedimento:
Tagliate il petto di pollo a tocchetti piccoli.
In una padella wok* versate 3 cucchiai di olio e fate stufare la cipolla tritata finemente per un paio di minuti. Aggiungete anche lo zenzero grattugiato: se non trovate la radice potete usare anche quello in polvere, anche se il risultato, ahimé, sarà diverso!
Aggiungete ora il pollo e fate cuocere a fuoco vivo finchè non è ben cotto aggiungendo, a 5 minuti dalla fine, la salsa di soia e le mandorle intere tostate.
*E' una padella di forma semisferica, usata specialmente nella cucina cinese, che ha il pregio di mantenere a lungo il calore e di friggere usando una dose minore di olio.
Cara Serena anch'io sono curiosa di conoscenza..per "l'impiccionaggine" l'ho sempre lasciata e la lascio agli altri! Il pollo alla mandorle è quello che preferisco e la foto che lo accompagna è bellissima! Complimenti, un bacione per un buon inizio settimana
RispondiElimina@ Ornella:
RispondiEliminaBuon lunedi anche a te, cara Ornella!! Un bacione
la voglia di rischiare in cucina serve sempre =) bellissimo polletto, proprio sfizioso =)
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